Analisi mirata di migliaia di campioni di tumore
Bernd Bodenmiller studia i meccanismi del cancro. Utilizzando l'analisi 3D dei tumori e la realtà virtuale, rintraccia i gruppi di cellule che fuoriescono dai tumori.
Ha conseguito il dottorato con l'ETH Ruedi Aebersold circa dieci anni fa. Cosa le viene in mente quando ripensa a quel periodo?
Il mio dottorato mi è piaciuto molto, è stato un periodo fantastico: un gruppo di persone fantastiche e un'enorme libertà di sperimentare idee. E poi ho conosciuto mia moglie, che ha lavorato lì per sei mesi come studentessa ospite.
Dallo scorso autunno lei è tornato all'ETH di Zurigo. Quali opportunità le si aprono?
Il mio gruppo di ricerca descrive i tumori a livello di singole cellule. Analizziamo migliaia di campioni di tumore e spesso troviamo relazioni tra la struttura del tessuto e la progressione clinica. La Molecular Health Sciences Platform ci fornisce l'infrastruttura e le competenze necessarie per ricercare i meccanismi delle malattie utilizzando sistemi modello. Gli interessi dei gruppi di ricerca qui presenti completano idealmente quelli del Dipartimento di Biomedicina Quantitativa, la mia seconda casa all'Università di Zurigo.
Con la citometria di massa per immagini che avete sviluppato, è possibile produrre modelli di tumore "walk-in". Qual è il vantaggio di questa soluzione?
Il 3D permette di vedere strutture che non si possono vedere su sezioni di tessuto, ad esempio gruppi di cellule che si staccano da un tumore. La realtà virtuale (VR) permette di ottenere impressioni completamente nuove di un tumore. Il cervello umano è molto bravo a riconoscere gli schemi visivi e queste nuove prospettive portano a nuove idee e approfondimenti.
Utilizzerebbe la realtà virtuale anche nella vita privata, ad esempio per scoprire virtualmente altri Paesi?
Sì, certo. ? davvero impressionante quello che Google Earth VR offre già in termini di impressioni. Mi ha sorpreso che la VR non si sia diffusa maggiormente durante l'attuale crisi del coronavirus.
Qual è stata la decisione migliore nella sua carriera professionale?
Non c'è stata la decisione migliore. Ma le decisioni chiave sono state sicuramente quella di fare il dottorato con Ruedi Aebersold, di andare a Stanford per il postdoc o di accettare la cattedra di assistente all'Università di Zurigo.
Questo testo è stato pubblicato nel numero 21/01 della rivista l'ETH Il globo è stato pubblicato.